Diritti un bene comune.

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Anche oggi mi prendo un po’ tempo per spiegarvi cosa vado a fare in consiglio comunale. Così, a vostro uso e consumo. Alla fine non vi chiedo nemmeno il voto, quindi è gratis.

I temi da campagna elettorale ormai li conoscete: sicurezza, parcheggi, tasse. Tutte cose legate a bilanci che superano i mandati dei singoli sindaci e sui cui si può intervenire spizzicando aliquote. Argomenti che lascio a chi si sente di fare promesse senza intervenire sulle cause.

Io, anche chi mi segue distrattamente lo sa, nella vita ho sempre lottato per i diritti LGBTQIA+ ed è proprio questa l’esperienza che ho intenzione di portare con me nel consesso Comunale.

Come prima reazione quando si parla di diritti LGBTQI, non di rado c’è l’idea di qualcosa di residuale, o di sentirsi defraudato, escluso, intaccato nelle proprie libertà, come se la lotta per riconoscere diritti significasse togliere diritti ad altri. Chi la pensa così sbaglia per tre motivi fondamentali.

Il primo, universale, è che i Diritti non sono mai una sottrazione (quelli casomai sono i Privilegi), ma un’aggiunta, un progresso per tutti e tutte anche se non coinvolti direttamente. Il secondo, di natura personale, è che nella mia esperienza ho imparato che la cultura dei diritti acquisita in un campo è declinabile in tutti gli altri. In terzo luogo, i diritti per cui lottiamo sono diritti di libertà, di dignità, di autodeterminazione, di affermazione di sé e della non discriminazione in base a nessuna caratteristica intrinseca della persona.

Noi siamo immersi nell’omo-transfobia e se non ne siete consapevoli provate a chiedere ai bersagli di questo orrendo atteggiamento. Non pensiate che la singola notizia sul giornale sia tutto ciò che succede in merito allo stillicidio che ogni persona omo-bi-trans deve sopportare. Il fatto che possano ottenere avanzamenti nella cultura del rispetto delle differenze non è forse un bene per tutti?

Ci sono persone là fuori, sì, anche in una città come Rimini, che combattono tutti i giorni una battaglia esistenziale, dettata dalle differenze e da necessità che solo l’ampliamento dei Diritti può garantire. Donne, persone con disabilità, anziani, o anche individui con un disagio sociale da cui non riescono ad uscire. L’ampliamento dei loro Diritti è un regalo per tutta la società e forse, la butto lì, ampliare certe consapevolezze risolverebbe anche l’annosa questione dei parcheggi e della viabilità.

Ne parleremo ancora.

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